venerdì 24 febbraio 2012

Haiku - Rosa Anna Pironti




Indifferenza
accusiamo il mondo
e no noi stessi.

                                                      Disperazione
                                                      un viaggio all'inferno
                                                      senza ritorno.


Cambia te stesso
e affronta il mondo
cambierà per te.
                                                                  Una parola,
                                                     un solo sfiorarsi,
                                                     per dirsi tutto.

giovedì 16 febbraio 2012

Haiku


Cambiare vita
con un incantesimo
come in sogno.

Natale - Giuseppe Ungaretti - Riscrittura napoletana - RosaAnna Pironti


Nel periodo natalizio  ho "tradotto" la poesia Natale di Ungaretti. E' stato un esperimento e sono stata ospitata sul sito Istituto Linguistico Campano.  
RosaAnna Pirontida Giuseppe Ungaretti

NATALE
Napoli il 26 dicembre 1916
Nun tengo genio
'e summuzzà
int'a nu gliommero
'e vie
Tengo tanta
sfattezza
ncopp' ê spalle
Lassàteme accussì
comm'a na
cosa
appusata
a nu
pizzo
e smentecata
Ccà
nun se sente
ato
c' 'o càuro bbuono
Stongo
cu 'e qquatto
capriole
'e fummo
r' 'o fucularo
www.ilc.it

lunedì 13 febbraio 2012

I segni della violenza - RosaAnna Pironti



Li ho visti i segni della violenza
sui volti, sui corpi: occhi neri, lividi, gonfiori,
provocati da improbabili
urti contro stipi, ante, cassetti.

Li riconosco i segni della violenza
negli sguardi impauriti, nei movimenti scordinati
provocati da probabili
sensi di inadeguatezza e confusione.

Si rivelano i segni della violenza
nei comportamenti impacciati, nei linguaggi insicuri
provocati da un'inconfutabile
mancanza di fiducia e stima di se stessi.



E quando tutte le ferite sembrano rimarginate
e le cicatrici cancellate
resta un profondo segno di indelebile dolore.   

venerdì 10 febbraio 2012

Non mi ha mai detto ti amo - RosaAnna Pironti

Era un uomo colto, molto intelligente, serio, coerente con le sue idee. 
Viveva nel suo mondo e non si faceva distrarre da niente. 
Mi piaceva quel suo modo di essere strano, mai presente, distratto in modo esasperante 
Non dava importanza alle cose che erano importanti per gli altri, 
non sapeva vivere come la gente comune. Ma della gente comune aveva i difetti. 
Mi ha insegnato a non accettare compromessi e di credere sempre in me stessa 
Lo conoscevo da sempre, mi piaceva e volevo piacergli. 
Volevo attirare la sua attenzione, volevo distrarlo dal suo mondo, volevo essere amata da lui. 
Ne avevo bisogno, come una figlia ha bisogno dell’amore di suo padre. 
Quando ci rinunciai mi disse: mi piaci 
Non mi ha mai detto ti amo. 

Era un ragazzo simpatico, molto bello, allegro, sapeva ridere di se e delle sue idee. 
Viveva pericolosamente perchè la sua vita non gli piaceva. 
Mi piaceva quel suo modo di essere strano, mai niente prendeva sul serio 
Non dava importanza alle cose che erano importanti per gli altri, 
non sapeva vivere come la gente comune. Ma della gente comune aveva i difetti. 
Mi ha insegnato a non farmi calpestare dagli altri e di credere sempre in me stessa 
Lo conoscevo da piccola, mi piaceva e volevo piacergli. 
Volevo attirare la sua attenzione, volevo distrarlo dal suo mondo, volevo essere amata da lui. 
Ne avevo bisogno, come una ragazza ha bisogno dell’amore del suo ragazzo. 
Quando ci rinunciai mi disse: mi piaci 
Non mi ha mai detto ti amo. 

Era un ragazzo simpatico, divertente, giovane, non aveva ancora le sue idee. 
Viveva giorno per giorno perchè non aveva prospettive. 
Mi piaceva quel suo modo di vivere alla giornata, nessuna decisione prendeva sul serio 
Non dava importanza alle cose che erano importanti per gli altri, 
non voleva vivere come la gente comune. Ma della gente comune aveva tutti i difetti. 
Vivendo con lui ho capito di non dovermi far calpestare dagli altri e di dover credere sempre in me stessa 
L’ho conosciuto da adulta, mi piaceva e volevo piacergli. 
Avevo attirato la sua attenzione, volevo unire il mio al suo mondo, volevo essere amata da lui. 
Ne avevo bisogno, come una donna ha bisogno dell’amore del suo uomo. 
Quando ho capito di rincorrere un amore che non è mai esistito mi ha detto: mi piaci. 
Troppe volte mi ha detto ti amo. 

venerdì 3 febbraio 2012

77 cose di me . Idea tratta dal libro "Caimani" di Costantino Liquori - RosaAnna Pironti





Dopo un periodo di grande confusione, vediamo se ancora mi conosco. 

1) Adoro la logica.
2) Le bollette da pagare mi provocano angoscia.
3) Mi commuovo per niente.
4) Mi piacciono gli incroci obbligati, e ne ho anche creati.
5) Spero sempre, prometto quando posso, giuro mai.
6) Pensavo di conoscermi bene, so solo che mi piego ma non mi spezzo.
7) Dimentico tutto se non ho interesse, altrimenti ricordo in particolar modo i dettagli
8) Non mi inventavo amici ma mie varie personalità. Ho sorelle e fratelli.
9) Non bestemmio mai.
10) Con difficoltà rinnego.
11) Difficilmente fuggo, solo per paura fisica.
12) Con dolore lo ammetto, ma ricomincio da capo.
13) A dodici anni volevo fare la ballerina.
14) A dodici anni avevo una cotta per un ragazzino che non mi filava per niente.
15) La morte del mio ragazzo. La mia ferita più grande.
16) Una violenza subita. L’incubo che mi ha accompagnato per circa trent'anni.
17) Ho paura di stare sotto le cose sospese.
18 ) Ho paura dell'abbandono.
19) Ho paura della sofferenza.
20) Ho visto morire mia madre. l'ho ripresa dal suo primo abbandono, poi l'ho lasciata andare con tenerezza.
21) Ho visto mio padre che si è lasciato morire perchè non aveva più voglia di vivere.
22) Sono stata educata alla bontà e alla giustizia. Non sempre ci riesco.
23) Quando sbaglio, chiedo scusa.
24) Progetto continuamente di fare e dire. Ma sono stanca.
25) A volte distratta a volte no, non ho mai capito secondo quale meccanismo
26) Mi dicono che parlo tanto, troppo.
27) Mi dicono che, per fortuna, sono unica.
28) Mi dicono che ho un sorriso contagioso.
29) Non riesco ad inventare.
30) Adoro le bugie esagerate.
31) Non ricordo di essere mai stata picchiata da un'amica.
32) Il furore, la rabbia sorda davanti alla stupidità vestita da saccenza.
33) Amo l’acqua, ma ne ho paura.
34) Di soffrire, fisicamente, ho paura.
35) Prima di addormentarmi analizzo la giornata.
36) La mattina al risveglio non ho voglia di alzarmi.
37) Ricordo il sorriso e le mani di Enzo, ricordo la voce di Franco.
38) Amavo guardare Enzo quando dormiva.
39) A Franco non gli spaccherei niente, è una persona importante per me.
40) Ricordo tutte le mie disperazioni, una per una, ma non mi fanno più soffrire.
41) Riconosco anche tutti i miei inciampi, uno per uno, ma datarli non so.
42) Degli altri mi piacciono gli occhi, le mani e la capacità di stupire. 
43) Mia madre diceva sempre che io ero capace in tutto.
44) Finalmente mi piaccio, nonostante i miei difetti.
45) Sono una mangiatrice di pastasciutta. Lo dico con orgoglio.
46) Non ho ossessioni o almeno credo.
47) Io sono il mio sorriso ed la mia faccia.
48 ) Ricordo una ferita alla testa per la caduta dell'intonaco.
49) Brindo a me, perchè sono riuscita ad essere sempre me stessa, nonostante tutto.
50) Non sarò mai una vincitrice, anche se gli altri affermano il contrario.
51) Non sarò mai nemmeno un carnefice.
52) Cerco la favola.
53) Odio la doccia, preferisco una vasca da bagno.
54) Nella prossima vita sarò un airone.
55) Al momento della morte non mi interessa cosa sarà di me, tantomeno la bara.
56) Se potranno usare gli organi, meglio.
57) Mi sento una contabile o meglio una funambola, a far quadrare tutto. Sono brava.
58) Sono già le cinque del pomeriggio, mezz'ora per me. Un pò di relax. 
59) Sono attratta dai negozi di ferramenta e non so perchè
60) Perchè dovrei detestare le fontane?
61) Non ricordo mai i sogni che faccio.
62) Io riesco ancora a respirare, tranne nei momenti di allergia.
63) Potrebbe succedere che mi dimentico di respirare? Non penso
64) All’altezza dello sterno ho una chiusura lampo, se l’apro può saltare fuori una testa di lupo affamato e mai sazio. Magari.
65) Il nero mi piace ma non mi sta bene.
66) Ubriacarmi all’interno di un cimitero? Una sola volta ubriaca e non al cimitero.
67) Non voglio ammalarmi 
68) Medicina solo in caso estremo.
69) Scarichi il gabinetto? Lo faccio meccanicamente e sempre con la mano destra.
70 ) Ah che sarà che sarà? Sarà la solita giornata inutile.
71) Ah che sarà che sarà? Una canzone di Fiorella Mannoia.
72) Di me non so cos’altro dire, già tutto quello detto non lo ricordavo più, neanche io.
73) Di me così tristemente sola sotto le coperte.
74) Di me che desidero il cielo ma ho paura di volare.
75) Di me che ho un paranoico bisogno di amore.
76) Di me, di sera non ci si può fidare
77) Di me che racconto di desiderare tutti i giorni che valgo qualcosa.

E' solo un gioco, forse, ma a me è servito per ricordare cosa penso. 

RosaAnna Pironti

giovedì 2 febbraio 2012

Essenza di vita - RosaAnna Pironti





Ti ho conosciuto così per gioco, ed ho paura di quello che mi sta succedendo. 
Lo avverto come una situazione di pericolo che però mi sta dando qualcosa, ormai dimenticato, qualcosa mai avuto, qualcosa che pensavo non esistesse. 
Le nostre vite sono così diverse, diametralmente opposte, 
ma mi piace pensare che per tutto ciò non ha importanza sapere io chi sono e tu chi sei, 
mi piace sapere che mi pensi come io ti penso, 
sapere che mi desideri come io ti desidero, 
il resto non conta.

Pensavo non esistesse, che non fosse possibile provare ciò che io provo per te.
Le tue parole mi circondano, mi avvolgono, mi abbracciano.
Le tue parole mi confondono, mi inebriano, mi esaltano.  
E con le mie parole voglio coinvolgerti, voglio affascinarti, voglio farti impazzire e renderti schiavo di me.


E' una favola? E' realtà? E' un gioco?
E' vita, è essenza di vita.    

mercoledì 1 febbraio 2012

Haiku - Foto di Isabella Colucci


L'haiku è una forma poetica giapponese che ha una struttura fissa di 5-7-5 sillabe. 
Ho voluto sperimentare la composizione di un haiku ispirato da una foto che mi ha colpito.

                       

Solitudine
anima spogliata
di ogni velo





Rosso passione
                          piena maturità
                                                        conclusiva.